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domenica 30 giugno 2024

"Luxury Food" di Annalisa Cavaleri

La scorsa settimana da Feltrinelli a Torino ( sono proprio lì nella foto col libro in mano) era l'ULTIMA copia!!!

Raramente mi capita di leggere un libro tutto d' un fiato. Avviene solo quando ne incontro uno che mi piace davvero: e' successo con "Luxury Food", in cui l'autrice descrive in maniera perfetta quanto è cambiato il significato di cibo di lusso..
Sarà capitato anche a voi,almeno una volta, di essere stati invitati da un padrone di casa ricco ma ignorante ( almeno in quanto a cibo), che per ostentare la sua idea di lusso vi ha propinato i cibi più rari e più cari in gran quantità spesso assurdi e non necessariamente di qualità. Meno, ma di qualità: è questo ciò che un vero gourmet apprezza e che farà del vostro evento o semplice cena , qualcosa da ricordare. Ma qui entriamo nel campo della divulgazione gastronomica ed i professionisti che si occupano di cibo e comunicazione lo stanno facendo, pertanto nutro buone speranze che le cose cambino . Stanno già cambiando.
Volete un esempio di vero cibo di lusso? Uno spaghettino di un ottimo grano, magari antico e macinato a pietra, con sugo di pomodorini autoctoni freschi e foglioline di basilico spezzettate al momento, provenienti dal proprio orto o dai vasi in terrazza, con olio evo 100% italiano spremuto a freddo.
Per farla breve, Annalisa Cavaleri esprime un pensiero largamente condiviso da chi si occupa di cibo, aprendo gli occhi a chi magari non e' dell'ambiente, ma vuole approfondire, capire e imparare.
Il grande Maestro Gualtiero Marchesi, che ho avuto il piacere di conoscere, gettò una pietra miliare nel luxury food con il suo risotto alla milanese: unico, ma per nostra fortuna ripetibile. Oggi i migliori chef propongono il vero lusso a tavola con un menu a Km 0. Molti attingono a materie prime prodotte in proprio, oppure si rivolgono a persone di fiducia per gli acquisti: il contadino, l'allevatore, il produttore di olio, di vino, e così via. Tutto si basa sulla ricerca del cibo migliore e sull'instaurarsi di un rapporto stretto e diretto, che diventa di amicizia, tra chef e i propri fornitori che garantiscono i loro prodotti non in quantità, ma in qualità.
Mi piace l'esempio del vaso in vetro di Enrico Crippa in cui troneggiano verdure come fossero fiori mirabilmente assemblati in un mazzo o le cipolle caramellate con una favolosa salsa di grana padano, di Davide Oldani.
A testimonianza di questo cambiamento, ci racconta l'autrice, dal 2020 "Michelin" ha creato la " stella verde" che premia : l' uso di ingredienti locali e di stagione e conseguente creazione di menu stagionali; la qualità delle materie prime; la riduzione o l'azzeramento dei rifiuti; l'essere attivi nella comunicazione; l'adozione di iniziative in campo ambientale; la collaborazione con la comunità locale; attività di formazione.
Dice benissimo Annalisa Cavaleri: " Il lusso è il benessere delle persone, degli animali, della terra".
Se vi domandate il motivo di questa recensione su "Cucinare col miele", ve lo spiego subito. Annalisa Cavaleri ha scritto un libro bellissimo, di cui condivido ogni parola ed ogni concetto. Diffondere questa cultura è ciò che cerco di fare ogni giorno, col mio lavoro. Il miele merita di entrare a pieno titolo tra i cibi di lusso, non perché è caro : infatti non lo è, è alla portata di tutti e vi assicuro che nessun apicoltore si arricchisce vendendo miele. E' un cibo di lusso perché di immenso, inestimabile valore e grande qualità: è l'oro della cucina di classe. Esso, quando entra a far parte di un piatto,lo fa rispettando i criteri enunciati dall' autrice: benessere dell' uomo, delle api, della natura.
Grazie, cara Annalisa, per questo splendido lavoro, punto di riferimento per tutti coloro la cui attività gravita nell'immenso e meraviglioso mondo del cibo.
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